Akita americano detto Akima ovvero il grande cane giapponese
Classificazione: F.C.I.: gruppo 5 cani tipo Spitz e tipo primitivo sezione 1 cani nordici da slitta
Paese di origine: Giappone
Paese di sviluppo: America
Misure: maschi alti 66–71 cm -femmine 61–66 cm;
Peso: Maschio 45-60 kg; Femmina 35-50 kg
Cenni storici: L’Akita Americano veniva un tempo chiamato grande cane giapponese perché molto simile all’Akita. Entrambi provengono dall’Akita Matagis, la razza dei cani per la caccia ai cinghiali, ai cervi e soprattutto agli orsi. Prende il nome dalla prefettura di Akita, una regione montuosa nel nord dell’isola Giapponese di Honshū, dove questi cani erano maggiormente diffusi.
A partire dal XVII secolo, vennero usati anche per il combattimento. Dal 1868 vennero incrociati con cani molossoidi come il Bull Mastiff, e ne modificarono alcune caratteristiche originarie. Nel 1908 i combattimenti tra cani furono vietati in Giappone, ma questo tipo di akita continuò a diffondersi a tal punto che il Governo ne scelse nove esemplari e li dichiarò ufficialmente “monumento nazionale”. La sua fama mondiale è dovuta anche alla storia di Hachikō appartenuto al professor Hidesaburō Ueno, ed alla riproduzione cinematografica.
I primi esemplari giunsero nel Nuovo Continente grazie alla scrittrice statunitense Helen Keller che nel 1937 visitò la Prefettura di Akita e, dopo aver conosciuto la storia di Hachikō, volle prendere con sé un cane della stessa razza. Inoltre, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, alcuni soldati americani portarono con sé in patria alcuni esemplari dando inizio alla diffusione dell’akita americano. Nel 1956 negli USA una trentina di allevatori fondarono l’Akita Kennel Club, che nel 1960 cambiò il suo nome in Akita Club of America e contribuì notevolmente alla diffusione di questa razza sul suolo nordamericano.
Estetica: Ha una corporatura massiccia, caratterizzata da un’ossatura pesante e una costituzione solida. È un cane di taglia grande, più grande del lontano parente Shiba Inu.
Uno studio condotto da H.G. Parker sul DNA di 85 razze di cani appartenenti all’american kennel club (5 individui per razza), ha riferito che questa razza, insieme allo shiba inu ed al chow chow, è quella con meno differenze genetiche rispetto al lupo grigio.
La testa è massiccia, con una forma larga e triangolare e gli occhi piccoli. Anche le orecchie sono piccole ed erette, portate in avanti quasi in linea col dorso del collo.
Il pelo è doppio e lungo circa 5 centimetri, il pelo più lungo, è una caratteristica indesiderata, i cani a pelo lungo sono infatti esclusi dalle esposizioni e la riproduzione è sconsigliata. La coda viene tipicamente portata alta e arrotolata sul dorso o sui fianchi.
Viene ammesso qualsiasi colore come il rosso, il fulvo, il bianco, il sesamo, il marrone, anche macchiato o striato; molti soggetti presentano inoltre una maschera nera.
Aspettativa di vita: da 10 a 14 anni.
Che tipo di cane è: un cane eccezionale con i componenti del nucleo familiare, molto fedele, ma diffidente e sospettoso verso gli estranei. Il coraggio non gli manca. Di solito non socializza con i cani dello stesso sesso. Sempre pronto ed attento a tutto ciò che succede nell’ambiente circostante, ha un’innata capacità di problem solving che ne rivela la furbizia e l’intelligenza. Lo contraddistingue un atteggiamento dignitoso e fiero che però, se non educato da cucciolo, rischia di non essere ben addestrabile in età adulta. Nel rapporto con gli altri cani tende a far prevalere la propria forte personalità e l’innato istinto dominante. E’ importante, sin dai primi mesi di vita, farlo socializzare con cani di altre razze e taglie. In sintesi: fiero, elegante, permaloso, dolcissimo, odia tutto quello che è sdolcinato e le troppe coccole.
Meglio sapere che: E’ un perfetto cane da guardia. D’estate soffre molto il caldo, non sopporta il sole e vorrebbe semplicemente stare in casa a poltrire tutto il giorno quando c’è troppo caldo
Salute: sono soggetti ad Oculopatie ed a displasia alle Anche, ai Gomiti.
Carattere: Permaloso, non prega per avere un biscotto; e se non gli viene dato, è capace di tenere il muso e di fare l’offeso per tutta la giornata. Non è un cane collaborativo, non ama obbedire, non impara i comandi, non perché non sia intelligente, anzi, non gli interessa farlo. Non tollera la coercizione. Ha un predatorio molto spiccato. Furbissimo sa come risolvere tutti i suoi problemi, ed è molto orgoglioso. Per ottenere qualcosa bisogna ricattarli. Parla, ha un vocabolario molto più ricco rispetto a quello di altri cani, riesce a fare discorsi tutti suoi.
Questi cani che sembrano enormi peluche in realtà sarebbero in grado di combattere contro un puma.
Non adatto a: non è un cane baby sitter, necessaria la presenza sempre degli adulti, soprattutto se sono bambini estranei al nucleo familiare.