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Origine: Serbia, Classificazione F.C.I.: Gruppo 2 – cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoidi e bovari svizzeri.

Il Cane da Pastore di Ciarplanina (Yugoslavenski Ovcarski pas Sarplaninac) diffuso soprattutto nell’Illiria, regione dell’ex-Jugoslavia lungo la costa del Mar Adriatico. al confine tra il Kosovo, l’Albania e la parte nordoccidentale della Macedonia del Nord. Le origini di questa razza sono molto antiche; vanno ricondotte a quei cani dell’Asia, più precisamente del Tibet, che accompagnarono i popoli asiatici durante le loro migrazioni verso l’occidente.

Si ritiene essere il diretto discendente del Molosso di Epiro, il cane che diede origine alla stirpe dei molossoidi. Questi cani si stanziarono lungo il tragitto in varie regioni, divenendo così razze autoctone. Questa razza venne riconosciuta ufficialmente dalla F.C.I. nel 1939 sotto il nome di “Cane da Pastore dell’Illiria”, ma nel 1957, su richiesta della Federazione Cinologica Jugoslava, l’Assemblea generale della F.C.I., convertì il nome in quello attuale. Il primo allevatore ad allevare la razza in Italia fu il Professor Ballotta.

Ho cercato su Google di questo cane da Pastore ed ho trovato dei video molto belli ed interessanti. Parliamo di un cane di montagna, dalla grande mole, un molossoide robusto e compatto. Un cane che collabora attivamente con i pastori per la guardia del bestiame, anche durante la transumanza.

Il carattere viene descritto come un buon carattere, un difensore coraggioso e capace ma non eccessivamente mordace. Devoto al suo padrone ed incorruttibile. Il prof Ballotta lo definisce un animale forte, resistente ai disagi della vita da pastore, non teme l’inclemenza del tempo ed è un lavoratore instancabile nella sorveglianza e nella ricerca delle pecore che è pronto a difendere anche contro l’aggressione del lupo e dell’orso. Non solo abile difensore ma anche conduttore delle greggi, quindi un cane versatile. E’ molto diffidente con gli estranei e talvolta anche aggressivo. Affettuoso con i membri della famiglia, intelligente e sufficientemente ubbidiente. Cane tenace, intrepido riservato e leale.

Non ama essere escluso dalla vita familiare ed è necessaria un’attenta educazione e socializzazione precoce per evitare di avere un cane adulto eccessivamente timido o viceversa, troppo esuberante e autoritario. Molto vigile e attento al territorio, sa essere anche aggressivo con gli estranei (umani e cani), di cui segnala la presenza abbaiando. In genere è tollerante con i bambini, ma si consiglia, vista la mole e il carattere forte della razza, di evitare di lasciare soli i bambini, specie se piccoli, con il cane, senza la supervisione di un adulto.

Se ne deduce da quanto detto che le motivazioni più espresse da questa razza siano: territoriale, protettiva, affiliativa, collaborativa, competitiva, mentre le motivazioni meno espresse la sociale intra ed inter specie.  

Questa razza faceva parte di quelle elencate nella lista delle razze canine pericolose, attualmente non più in vigore dopo l’entrata del nuovo ordinamento del 13 gennaio 2007 dove non si fa più riferimento all’aggressività del cane in base alla razza d’appartenenza. È bene in ogni caso farsi accompagnare in tutto il percorso di adozione fin da prima della nascita del cucciolo da un educatore cinofilo che possa man mano valutare eventuali criticità’ della futura relazione.

Il cane da pastore di Ciarplanina è un cane forte e rustico, che non necessita di particolari cure; molto resistente alle basse temperature, sa sopportare climi rigidi e anche a quelli caldi. Necessita di esercizio fisico quotidiano ed ha bisogno di spazi ampi all’aperto. Non è perciò adatto a vivere in appartamento.

La lenta selezione naturale nel corso dei secoli ha reso il cane da pastore di Ciarplanina un cane forte e di ottima salute. Le uniche malattie che possono interessare la razza sono la displasia del gomito e dell’anca. Il pastore di Ciarplanina è un cane abbastanza longevo: la sua aspettativa di vita media è di 11-13 anni.

Detto ciò, oltre che essere davvero bello ed imponente, questo non è un cane per tutti. Non è il cane che lasci in giardino esci la mattina e torni la sera, perché ha bisogno di sentirsi parte di un gruppo e di condividere con il gruppo. Anche se questo vale per tutti i cani sinceramente, ci sono poi dei soggetti che lo patiscono di più di altri. E’ un cane impegnativo sia per la mole che per il carattere, e dal mio punto di vista, se sono nati per fare delle specifiche attività penso che debbano continuare a vivere in quei contesti o contesti molto simili e non cercare di farli adattare a contesti cittadini o comunque urbani. Questo cane da pastore non è nato per stare in un giardino di 500 mq, dobbiamo sempre considerare che ci sta quindi una componente genetica che non aiuta l’introduzione di questo cane in ambienti che si discostano molto dagli ambienti montani o rurali. Inoltre se è stato selezionato per fare il lavoro di guardiano delle greggi anche se non avrà un gregge se lasciato troppo tempo da solo troverà una valida alternativa al gregge da difendere.

Insomma non innamoriamoci delle razze solo per motivi meramente estetici, poniamoci la domanda di quale sia la funzionalità di quella specifica razza e chiediamoci quanto la vita che andiamo ad offrire loro si discosti da quella per cui sono stati selezionati. Scegliere il cane giusto per la nostra tipologia di vita è importante per noi e per loro per godere appieno del piacere di avere un cane.